Guida completa per visitare il Teatro Greco di Siracusa e il Parco Archeologico della Neapolis: dove si trova, come arrivare, cosa vedere, come acquistare i biglietti, quanto costa l’ingresso e quali sono i giorni e gli orari di apertura.
Teatro Greco e Parco Archeologico della Neapolis a Siracusa: itinerario e guida completa
Visitare il Teatro Greco e il Parco Archeologico della Neapolis a Siracusa
Se hai programmato un viaggio a Siracusa, una delle tappe imperdibili in città è il Teatro Greco. Si tratta del monumento-simbolo della città di Siracusa, che ogni anno richiama migliaia di visitatori affascinati dalla meraviglia di questo luogo e interessati agli spettacoli della stagione teatrale.
Il Teatro Greco di Siracusa viene, infatti, ancora utilizzato per le rappresentazioni classiche e occasionalmente per concerti e spettacoli di danza. La sua popolarità è, però, legata soprattutto alla sua importanza come meta turistica.
Ubicato all’interno del Parco Archeologico delle Neapolis, il Teatro Greco, è circondato da monumenti e reperti che testimoniano le varie epoche della storia siracusana, dalla Preistoria, al periodo greco e romano, fino al periodo bizantino.
In questo post troverai un itinerario completo per visitare il Teatro Greco e il Parco Archeologico della Neapolis di Siracusa senza perdere nulla, consigli su dove parcheggiare e come raggiungere il sito archeologico, oltre a tante informazioni per una visita stimolante e soddisfacente.
1. Cos’è il Parco Archeologico della Neapolis di Siracusa (cenni storici)
Il Parco Archeologico della Neapolis di Siracusa è una delle aree archeologiche principali della Sicilia orientale e testimonia varie epoche storiche, tanto che racchiude resti risalenti all’Età del Bronzo, per poi passare all’epoca della Magna Grecia e al dominio dei Romani.
In Età Antica l’area dove oggi sorge il Teatro Greco di Siracusa si trovava fuori dalle mura della città in posizione strategica. Oggi il Parco Archeologico della Neapolis è inglobato nel tessuto urbano, e per questa ragione è molto facile raggiungerlo e visitarlo durante un viaggio a Siracusa.
Esplorando il sito archeologico, camminerai letteralmente nella storia della città, dato che le rovine e i monumenti presenti coprono un ampio arco temporale, che va dall’Età del Bronzo fino al periodo romano.
- Età del Bronzo. Alcuni reperti confermano la presenza umana in questa area sin dall’Età del Bronzo. Le principali testimonianze di questo periodo storico sono un’antica capanna e una serie di piccole tombe a grotticella artificiale sulle pendici del colle. All’interno di una di queste tombe sono stati, inoltre, rinvenuti oggetti e suppellettili che richiamano lo stile miceneo, caratteristico dell’epoca. Il fulcro dell’area è il Colle Temenite (dal greco témenos cioè “santuario”, riferito a un santuario dedicato ad Apollo che qui sorgeva in Età Arcaica). Ci troviamo all’interno di un vero e proprio museo a cielo aperto, che attraversa la Storia e ci regala una veduta affascinante delle varie epoche passate.
- Periodo Ellenistico. Al periodo ellenistico risale il monumento più famoso del Parco Archeologico della Neapolis, cioè il Teatro Greco. Questo monumento era sicuramente presente nel V secolo a.C. ma il suo aspetto attuale risale al III secolo a.C., un periodo in cui la Neapolis subì numerosi interventi di costruzione e ristrutturazione. La ristrutturazione del Teatro Greco fa parte di un più ampio piano di riorganizzazione urbanistica della Neapolis ordinato da Ierone II. Al medesimo periodo, risale anche l’Ara di Ierone, situata a breve distanza.
- Periodo romano. L’epoca romana ha lasciato importanti testimonianze monumentali nel Parco Archeologico della Neapolis: l’Anfiteatro Romano è, in questo contesto, la maggiore espressione dell’epoca.
Fanno parte del Parco Archeologico della Neapolis anche la Necropoli dei Grotticelli, caratterizzata dalla presenza di numerosi sepolcri che coprono un arco temporale che va dall’età arcaica e quella tardo-romana, e le affascinanti “Latomie” (dal latino latomiae e dal greco latomíai composto da lâs, cioè “pietra” e tomíai cioè “tagliare”), delle cave di pietra della città antica usate dal V secolo a.C. fino al Novecento per vari scopi. Le Latomie di Siracusa sono suddivise in Latomie del Paradiso, Latomie dell’Intagliatella e Latomie di Santa Venera.

2. Teatro Greco e Parco Archeologico della Neapolis: dove si trova, come arrivare, dove parcheggiare, orari e prezzi
L’ingresso al Parco Archeologico della Neapolis di Siracusa si trova su Via del Teatro Greco.
Siamo a Ovest dell’Isola di Ortigia, in una vasta area verde non lontana dal centro e dal mare.
Come arrivare e dove parcheggiare al Teatro Greco – Parco Archeologico della Neapolis?
I mezzi pubblici con cui raggiungere il Teatro Greco e il Parco Archeologico della Neapolis di Siracusa sono l’autobus numero 22 e l’autobus numero 26.
Se tu decidessi di raggiungere la Neapolis di Siracusa in auto, il parcheggio gratuito più vicino è in via Augusto, oppure puoi provare a parcheggiare in via Ettore Romagnoli: qui i parcheggi hanno le strisce blu e quindi sono a pagamento. Infine, in via Giuseppe Agnello troverai un parcheggio a pagamento.
In ogni caso l’area archeologica è comoda da raggiungere, sia che tu decida di farlo con i mezzi pubblici, sia che tu voglia raggiungerla con l’auto e persino a piedi.
Parco Archeologico della Neapolis: orari di apertura e prezzi
Se hai intenzione di visitare il Parco Archeologico della Neapolis, ti consigliamo innanzitutto di consultare gli orari di visita in vigore, dato che variano a seconda del periodo dell’anno.
Infatti, mentre l’orario di apertura rimane costante, quello di chiusura varia durante le stagioni per via dei diversi orari del tramonto.
Il Parco Archeologico della Neapolis è aperto dal Lunedì alla Domenica tutto l’anno con i seguenti orari:
- Gennaio – Febbraio: dalle 8:30 alle 16:00
- Marzo: dalle 8:30 alle 18:00
- Aprile – Agosto: dalle 8:30 alle 19:00
- Settembre: dalle 8:30 alle 18:00
- Ottobre: dalle 8:30 alle 17:30
- Novembre: dalle 8:30 alle 15:30
- Dicembre: dalle 8:30 alle 16:00
Dove acquistare e quanto costano i biglietti per visitare il Teatro Greco e il Parco Archeologico della Neapolis?
I biglietti per visitare il Teatro Greco e il Parco Argheologico della Neapolis di Siracusa possono essere acquistati presso l’apposita biglietteria, situata all’esterno del parco.
Per la precisione la biglietteria si trova all’interno del grande parcheggio dei pullman turistici, di fronte all’ingresso principale del parco. La troverete facilmente prendendo come punto di riferimento la lunga fila di negozietti di souvenir che delimita un lato del piazzale.
Il prezzo dei biglietti per accedere all’area archeologia è il seguente:
- Biglietto intero: Euro 10
- Biglietto ridotto (visitatori tra i 18 e i 25 anni): Euro 5
- Biglietto gratuito (minori, over 65, portatori di handicap e accompagnatore)
Per quanto riguarda l’acquisto dei biglietti per assistere alle rappresentazioni e agli spettacoli nel Teatro Greco di Siracusa puoi invece consultare il sito della fondazione INDA.
3. Cosa vedere nel Parco Archeologico della Neapolis a Siracusa
Prenditi del tempo per visitare con calma l’intera area archeologica, perchè le cose da vedere al suo interno sono tante: ti sembrerà di fare una passeggiata percorrendo varie epoche.
I monumenti principali da vedere all’interno del Parco Archeologico della Neapolis di Siracusa sono:
- l’Ara di Ierone,
- il Teatro Greco di Siracusa,
- la Grotta del Ninfeo,
- la Via dei Sepolcri,
- le Latomie del Paradiso (Orecchio di Dionisio, Grotta dei Cordari e Grotta del Salnitro)
- l’Anfiteatro Romano.
Iniziamo la nostra esplorazione all’interno del Parco Archeologico della Neapolis di Siracusa seguendo questo itinerario completo tra i suoi monumenti più interessanti.
Ara di Ierone
Il percorso inizia con la visita all’area ellenistica del Parco Archeologico della Neapolis, più precisamente dall’Ara di Ierone.
L’Ara di Ierone venne costruita per ordine del tiranno di Siracusa, Jerone II (o Ierone II), tra il 308 e il 216 a.C., all’epoca della riqualificazione urbanistica della Neapolis, che culminò con la costruzione di diverse aree monumentali in questa zona della città, tra le quali spicca anche il Teatro Greco di Siracusa.
Il monumento, dedicato a Zeus, doveva essere imponente e grandioso: Ierone voleva che l’Ara fosse una celebrazione della sua potenza e un omaggio senza tempo alla sua dinastia. Oggi, purtroppo, ne rimane solo una piccola parte.


L’Ara di Ierone in origine era di notevoli dimensioni (200×25 metri) e veniva utilizzata per la celebrazione della cosiddetta ecatombe, cioè il sacrificio rituale di 100 buoi. Nonostante sia oggi un rudere, le parti ancora visibili ci danno un’idea della grandezza del monumento e della sua bellezza.
Teatro Greco di Siracusa
Dopo aver ammirato l’Ara di Ierone ci spostiamo, seguendo le apposite indicazioni, in direzione di quello che è considerato il simbolo indiscusso di tutta l’area archeologica, cioè il Teatro Greco di Siracusa.
Il Teatro Greco di Siracusa ospita spettacoli, concerti di musica classica e rappresentazioni teatrali nel periodo che va da Maggio a Settembre: la scenografia è di grande impatto, così come lo è il contesto, tanto che i biglietti per gli spettacoli e le rappresentazioni vanno letteralmente a ruba. Se sogni di assistere a un concerto o a uno spettacolo ospitato nel Teatro Greco di Siracusa, ricordati di consultare il programma della Stagione teatrale e musicale in corso sul sito della Fondazione INDA e di acquistare i biglietti con largo anticipo, altrimenti rischierai di trovare tutti gli eventi sold-out.
Oltre a essere utilizzato per concerti, spettacoli ed eventi culturali di varia natura, il Teatro Greco di Siracusa viene visitato ogni giorno da centinaia di turisti che stanno esplorando il Parco Archeologico della Neapolis e i suoi luoghi più significativi.


Grazie ad antiche fonti scritte, è noto che il Teatro Greco era già presente nel V secolo a.C., anche se il suo aspetto attuale risale al III secolo a.C., all’epoca dei lavori di riqualificazione urbanistica voluti da Ierone II. Per quanto non si è sicuri che fosse usato per rappresentazioni teatrali nella prima fase di vita, gli studiosi sono oggi certi che questo teatro fosse utilizzato per le rappresentazioni delle tragedie greche all’epoca di Eschilo.
L’importanza del Teatro Greco si evince dal fatto che venne utilizzato nelle varie epoche, anche per scopi diversi. Questa è una delle costruzioni civili della Grecia occidentale più significative. Veniva usata anche per assemblee pubbliche e per processi. Durante l’epoca romana il teatro veniva utilizzato maggiormente per spettacoli di tipo circense, particolarmente apprezzati dalla popolazione.
Grotta del Ninfeo
La tappa successiva della visita al Parco Archeologico della Neapolis di Siracusa si trova sul colle Temenite. Si tratta di un monumento creato per metà dalla natura e per metà dall’opera umana. Stiamo parlando della Grotta del Ninfeo, situata immediatamente sopra il Teatro Greco.
Di base è una grotta artificiale, per questo si può definire un prodotto dell’uomo. All’ingresso della grotta erano state posizionate delle statue di muse (attualmente esposte al Museo Archeologico Regionale Paolo Orsi) mentre è ancora presente la fontana dedicata alle ninfe. Le acque che alimentano la fonte provengono da due differenti sorgenti, presenti sin dal periodo ellenistico.

Data la particolarità del luogo, la Grotta del Ninfeo è stata anche fonte d’ispirazione per letterati e artisti. Jean-Pierre Hoüel, durante un suo soggiorno a Siracusa nella seconda metà del ‘700, la rappresentò in una sua opera pittorica.
Via dei Sepolcri
Dando le spalle al Teatro Greco e guardando la Grotta del Ninfeo, ti basterà spostarti verso sinistra per raggiungere la tappa successiva del nostro itineraio all’interno del Parco Archeologico della Neapolis di Siracusa, cioè la Via dei Sepolcri.
Si tratta di una strada lunga circa 150 metri che sale verso la cima del colle Temenite. Sulle pareti di roccia che delimitano la strada potrai osservare delle aperture: qui, scavando nella roccia, sono state realizzate delle edicole votive, reminiscenza dell’antico culto greco degli eroi. In epoca successiva le medesime edicole vennero usate per il culto dei defunti.


Lungo la Via dei Sepolcri sono stati anche rinvenuti degli ipogei bizantini e sono ancora perfettamente visibili a terra i solchi lasciati dai carri che percorrevano la strada diretti ai mulini ad acqua.
Latomie del Paradiso (Orecchio di Dionisio, Grotta dei Cordari e Grotta del Salnitro)
Imbocchiamo il percorso che conduce alle Latomie del Paradiso, la parte forse più sorprendente di tutta l’area archeologica.

L’Orecchio di Dionisio è una maestosa grotta alta 23 metri, larga fra 5 e 11 metri, e profonda ben 65 metri. Questa rappresenta la parte più emozionante e spettacolare del percorso all’interno delle Latomie del Parco Archeologico della Neapolis di Siracusa (per la precisione delle Latomie del Paradiso).
La definizione di Orecchio di Dionisio venne coniata da Michelangelo Merisi detto il Caravaggio durante una sua visita alle Latomie del Paradiso nel 1608. L’artista notò la somiglianza della grotta con un padiglione auricolare: all’interno la grotta somiglia a un orecchio umano mentre all’esterno a quello di un asino. Grazie alla sua forma, proprio come un vero orecchio, riesce ad amplificare i suoni fino a 16 volte.


Le Latomie del Paradiso erano un tempo sottoterra e pare che fossero sfruttate come luogo di detenzione. Lo stesso Orecchio di Dionisio doveva essere adibito ad analogo scopo, tanto che si narra che Dionisio lo fece costruire per rinchiudere i suoi prigionieri (anche se oggi sappiamo che si tratta di una cava).
Secondo l’antica leggenda, il tiranno Dionisio era solito nascondersi nella parte alta della grotta ad ascoltare i discorsi dei suoi prigionieri, per scoprire se stavano tramando qualcosa.
Sembrerebbe che l’Orecchio di Dionisio, famoso per le sue peculiarità acustiche, venisse anche usato come cassa di risonanza al fine di produrre effetti sonori durante le rappresentazioni nel Teatro Greco adiacente.
Questa grotta, protagonista di antiche leggende, venne realizzata dal lavoro dei cavatori di pietra, che scavarono nella roccia seguendo i filoni di calcare. La sua particolare forma è dovuta al metodo utilizzato per estrarre i materiali dalla cava: si partiva dall’alto allargando lo scavo mentre si scendeva in profondità.
In questa parte delle Latomie del Paradiso, troverai tre grandi grotte che facevano parte della cava: oltre all’Orecchio di Dionisio, potrai vedere le altrettanto spettacolari Grotta dei Cordari e Grotta del Salnitro.
La Grotta dei Cordari è così chiamata perché al suo interno per secoli vennero realizzate delle corde, intrecciando delle fibre di origine naturale. I cosiddetti “Cordari” scelsero questo luogo per il suo clima umido, ideale per produrre le corde. Questa attività venne svolta nella Grotta dei Cordari dal XVII secolo fino alla metà del XX secolo.

Proseguendo nella tua passeggiata all’interno delle Latomie del Paradiso, giungerai di fronte alla Grotta del Salnitro, riconoscibile per la presenza nella volta di un masso di dimensioni notevoli crollato dall’alto. Questa grotta deve il suo nome alla somiglianza del colore delle sue pareti al colore, appunto, del Salnitro.
Anfiteatro Romano di Siracusa
L’ultima tappa del nostro itinerario nel Parco Archeologico della Neapolis di Siracusa è l’Anfiteatro Romano.
La storia dell’Anfiteatro Romano di Siracusa è lunga e complessa. rimaneggiato più volte, sembra essere presente sin dall’Età Augustea (qui è stata rinvenuta un’iscrizione di questo periodo storico) o dall’Età Giulio-Claudia.
Pare che al tempo fosse adibito ai combattimenti dei gladiatori e delle belve feroci.
Decisamente scenografico, l’Anfiteatro Romano di Siracusa venne costruito seguendo l’andamento naturale del terreno: è, infatti, da un lato chiaramente adagiato al naturale pendio presente in quest’area e, per la restante parte, è scavato nella roccia per ottenere lo spazio necessario a contenerlo nela sua interezza.
Tutta la parte superiore dell’anfiteatro, purtroppo, è andata distutta attorno al XVI secolo, quando i preziosi e resistenti blocchi di pietra vennero prelevati e riciclati per costruire le fortificazioni spagnole di Ortigia.
Oltre ad essere uno dei monumenti più importanti del Parco Archeologico della Neapolis di Siracusa, è anche l’anfiteatro romano più grande della regione.


Le rovine attualmente visibili ci rendono l’idea della grandiosità dell’Anfiteatro Romano di Siracusa. Il lato più lungo dell’arena misura 70 metri mentre la larghezza è di 32 metri; i diametri esterni sono rispettivamente di 140 metri e 119 metri.
Si tratta, quindi, di un’anfiteatro monumentale di grandezza davvero impressionante: l’Anfiteatro Romano di Siracusa è il più grande tra gli anfiteatri siciliani e tra i più grandi in Italia (è di dimensioni simili, ma leggermente inferiori, a quelle dell’Arena di Verona).
In passato l’accesso principale all’anfiteatro era posto a Sud, dove sono ancora individuabili i piloni di un arco trionfale dedicato ad Augusto, al di sotto del quale passava una strada lastricata. La visita all’Anfiteatro Romano di Siracusa oggi, però, inizia dall’ingresso Nord, superato il quale si percorre un piccolo vialetto. Lungo il viale sono stati disposti diversi sarcofagi in pietra provenienti dalle Necropoli di Siracusa e Megara Iblea.
Si può attualmente percorrere tutto l’anello superiore dell’anfiteatro, un tempo arricchito da un portico colonnato, mentre non sono accessibili ai visitatori l’arena e le scalinate, osservabili solo da lontano.
Non tutte le parti dell’anfiteatro antico sono pervenute, purtroppo, fino ai giorni nostri.
E’ presente solo una parte della cavea ed è ancora ben visibile l’alto podio che delimitava l’arena.
Dietro al podio c’è un corridoio coperto su cui poggia ancora la prima fila di gradini: questa area “esclusiva” dell’anfiteatro era in antichità riservata alle autorità e i nomi delle personalità più illustri sono ancora scolpiti nella pietra.
Chiaramente visibili sono ancora le gradinate e i vari ordini di posti, anche se un tempo il sistema di file e posti a sedere su vari ordini era molto più complesso e articolato, in modo che gli spettatori potessero agevolmente raggiungere la loro seduta e spostarsi all’interno dell’anfiteatro.
***
La visita al Parco Archeologico della Neapolis di Siracusa si conclude qui.
Durante un viaggio a Siracusa, questo sito archeologico merita assolutamente di essere visto. E’ il luogo fondamentale per comprendere lo sviluppo territoriale della città di Siracusa, la sua storia lunga e complessa e l’influenza delle varie dominazioni che hanno interessato la città siciliana nel corso dei secoli.
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