Federico II di Svevia fece costruire in Sicilia una rete di castelli, fortezze e torri difensive, molte delle quali arrivate sino ai giorni nostri. Seguendo questo itinerario, conoscerete anche voi gli affascinanti e misteriosi castelli di Federico II della Sicilia orientale.
Stupor mundi, ovvero Federico II di Svevia, ha sicuramente lasciato un’impronta indelebile in Sicilia.
Il merito principale dell’Imperatore è stato sicuramente quello di avere reso la Sicilia, per un lungo periodo, capitale del suo regno.
Proprio per questo ruolo di Capitale del regno, la Sicilia viene fortificata con una rete di incastellamenti a scopo difensivo. Inevitabilmente la Sicilia di Federico II di Svevia diventa simbolo di avanguardia culturale.
Fu l’architetto Riccardo da Lentini a realizzare il sistema di castelli federiciani siciliani.
Alcuni fra i più interessanti e rappresentativi si trovano nella Sicilia orientale e li scopriremo in questo viaggio tra le fortezze e le cittadelle fortificate federiciane ancora presenti in questa affascinante zona della Trinacria.
Castrum sinus: il castello del golfo
Nella città di Catania si trova uno splendido esempio di fortezza federiciana: il Castello Ursino.
Costruito fra il 1239 e il 1250, il Castello Ursino di Catana era stato pensato all’interno di un più complesso sistema difensivo costiero della Sicilia orientale e come simbolo dell’autorità e del potere imperiale svevo.
Il castello era originariamente sul mare: questa posizione rendeva la fortezza inespugnabile, ma l’eruzione dell’Etna del 1669 stravolse il paesaggio.
All’interno del Castello Ursino di Catana si può visitare la struttura originaria e le torri cilindriche rimanenti. Merita una visita anche il Museo Civico che ha sede nel castello dal 1934.
Un mistero siracusano: il Castello Maniace
A Ortigia, sulla sua punta estrema, a picco sul mare, sorge lo splendido Castello Maniace.
Fondato dal famoso comandante bizantino Giorgio Maniace, fu trasformato in palatium da Federico II nel 1232.
Il Castello Maniace di Siracusa è fra i più importanti monumenti del periodo svevo.
La sua storia si è intrecciata con quella della città di Siracusa, essendo il punto di controllo delle invasioni dal mare.
A tutt’oggi il Castello Maniace è coperto da un velo di mistero, poiché mancano gli elementi che dovrebbero esplicitare la sua funzione militaristica.
Manca la piazza d’armi, così come le catapulte o i trabucchi destinati a lanciare pietre. Le torri del castello, per come sono costruite, non potevano servire a scopi difensivi.
Nella parte ovest vi è il portale d’ingresso con lo stemma imperiale di Carlo V raffigurante un’aquila bicefala. Ai lati, poggiati su mensole, si trovavano due arieti bronzei donati da Alfonso di Castiglia al generale Ventimiglia.
Il Castello Svevo di Augusta
Il Castello Svevo di Augusta insieme al Castello Ursino di Catania e al Castello Maniace di Siracusa, faceva parte di un efficace sistema di difesa.
Come le altre due fortezze, anche il Castello di Augusta è ubicato in riva al mare, e fu edificato tra il 1231 e il 1242.
Costruito nel punto più alto della penisola, dove secondo alcune ipotesi esisteva già una torre di avvistamento normanna, il Castello Svevo domina la città di Augusta.
L’impianto originale del Castello di Augusta ha subìto, nel corso dei secoli, costanti e profonde modifiche. Finché, a partire dal XVI secolo, venne via via incorporato all’interno della fortezza militare spagnola.
Successivamente alla proclamazione del Regno d’Italia, la funzione militare dello stabile viene interrotta. In questi anni la struttura del Castello di Augusta viene adeguata alla sua nuova destinazione d’uso, ovvero quella carceraria. Il penitenziario del castello di Augusta venne dismesso nel 1978.
Una suggestiva “cittadella murata”: il Castello di Milazzo
Posto sulla sommità della piccola cittadina di Milazzo, il Castello omonimo regala una vista mozzafiato sulle Isole Eolie e sull’antico borgo.
L’insieme dei manufatti e dei sistemi difensivi costituiscono propriamente una “cittadella fortificata“, altrimenti nota come Città murata.
Il mastio (o donjon normanno) venne realizzato su una costruzione araba e fu successivamente ampliato dai Normanni.
Una caratteristica particolare della fortezza di Milazzo è l’utilizzo di conci di pietra lavica sui quali spicca lo scarabeo magico.
Lo scarabeo è stato ricavato su un contrafforte angolare, il cui vertice indica la direzione in cui sorge il sole il giorno del solstizio d’estate.
L’ambiente principale del Castello di Milazzo è denominato Sala del Parlamento: il nome deriva da una riunione del Parlamento siciliano dopo i moti dei Vespri Siciliani del 1295. La sala merita sicuramente una visita per i suoi poderosi archi di stile orientale, le monofore, i maestosi portali e per la presenza di un monumentale camino.
La Torre federiciana di Enna
Nel cuore della Sicilia, su una cresta tra le colline che circondano la città di Enna, sorge la Torre di Federico II.
La Torre di Federico II sarebbe stata costruita nel XIII secolo e poi restaurata nel secolo successivo da Federico d’Aragona. Questa serie di eventi ha generato diversi ipotesi sull’attribuzione della costruzione della torre.
La pianta ottagonale e altri elementi architettonici fanno propendere per l’origine Sveva.
Alta 24 metri, la Torre di Federico II, sorge su una collinetta al centro di un parco, in un punto strategico.
In passato la Torre di Enna integrava il sistema difensivo della città, perché offriva un ottimo punto di osservazione.
La Torre di Federico II è ubicata a breve distanza dal centro geografico della Sicilia.
All’interno della Torre di Enna ci sono due ampie sale, poste su due piani differenti e coperte da volte ad ombrello. Una scala a chiocciola collega le due sale e conduce fino alla sommità della torre.
Il nostro viaggio tra i misteriosi e pittoreschi castelli federiciani della Sicilia orientale termina qui.
Se cercate altre idee di viaggio in questa zona dell’isola, non dimenticate di leggere anche la lista delle cose da fare e vedere assolutamente nella Sicilia orientale.