Marco Randazzo, classe ’83, è un giovane artista siciliano. Il protagonista dell’intervista di oggi ci racconta qualcosa in più sulle sue opere, sui suoi progetti e sul suo legame con la sua terra natale, la Sicilia.
Nato e cresciuto ad Avola, in provincia di Siracusa, presto decide di trasferirsi a Milano per espandere i suoi progetti e orizzonti artistici.
Dopo aver preso parte con le sue opere a numerose mostre collettive in Italia ma anche all’estero (Berlino, New York), Marco ha curato mostre personali, espone con Collezione Orler e ArteTivù, e collabora con importanti gallerie d’arte.

Nonostante la sua vita sia ormai al Nord, la Sicilia non hai mai abbandonato del tutto Marco, e lui non ha mai abbandonato la Sicilia.
Nella sua città natale, Avola, ha dato vita ad un collettivo di artisti e creativi, “Avola CreatTiva“, e ad un interessante progetto artistico-culturale che mira non solo alla promozione del territorio ma anche a far conoscere nuovi talenti nell’ambito dell’Arte, della Fotografia, della Musica e della Letteratura.
Ogni anno i ragazzi di “Avola CreatTiva“, coordinati da Marco Randazzo, organizzano la mostra “TERREM888TO” che, proprio come una scossa tellurica, mira a “risvegliare” il panorama artistico e culturale avolese e a valorizzare i giovani talenti presenti sul territorio.
Abbiamo fatto una chiacchierata con Marco per conoscerlo meglio e per approfondire il suo progetto di promozione artistico-culturale “Avola CreatTiva”, un’iniziativa molto interessante e profondamente legata alla Sicilia, terra ricca di talenti spesso sottovalutati, che faticano nel trovare adeguati spazi di aggregazione e collaborazione in ambito artistico e creativo.
Intervista a Marco Randazzo
Ciao Marco, innanzitutto raccontaci qualcosa di te. Chi è Marco Randazzo?
Non è mai semplice riuscire a descriversi in poche parole, soprattutto per uno come me che ha fatto della pittura astratta e del concetto di incomunicabilità il suo stile artistico.
Preferisco che siano le mie opere a descrivermi…


Sei nato e cresciuto in Sicilia, dove hai anche affrontato parte della tua formazione artistica presso l’Accademia di Belle Arti di Catania. Quando e perché hai deciso di trasferirti a Milano?
Sono nato, cresciuto e formato in Sicilia e mi sento ancora siciliano al 100% ma per intraprendere una carriera artistica professionale ho dovuto lasciare la mia amata terra dopo aver terminato gli studi di pittura presso l’Accademia di belle arti di Catania.
Sono ormai 10 anni che non vivo più in Sicilia ma vi posso assicurare che il legame è ancora molto forte, forse anche più di prima.
Cosa significa, per te, essere un artista?
Il ruolo e il compito dell’arte e degli artisti in generale nella società contemporanea è molto complesso e spesso non di semplice lettura. Le dinamiche sociali rassicuranti e dormienti per la popolazione impongono agli artisti di scuotere e risvegliare le menti per permetterci di vivere a pieno la nostra vita.
Con la mia arte mi piace suscitare domande e curiosità più che dare risposte.
Ognuno di noi ha l’ intelligenza per trovare la strada migliore per esser felice e non aver rimpianti.
Il tuo modo di “fare arte” prevede una commistione di diversi stili ed è caratterizzato da una sapiente fusione di pittura, grafica e parole. Quali sono le tue influenze principali in campo artistico e pittorico?
L’educazione accademica mi ha aiutato tantissimo ad approfondire artisti e correnti che altrimenti difficilmente avrei scoperto.
I miei punti di riferimento col passare degli anni sono mutati, ovviamente, ma fra i miei artisti preferiti rimangono sempre Fontana, Burri, Vedova, Boetti, Basaldella e Schifano fra gli italiani; Kline, Pollock, Warhol, Basquiat, Mirò e Tàpies fra gli internazionali.



Spesso nei tuoi quadri compare un refrain, “Ho tutto in testa ma non riesco a dirlo”. Questa sorta di ritornello racconta, in parte, una difficoltà comunicativa ed espressiva. E’ questa difficoltà nel farti capire dal prossimo che ha dato una spinta propulsiva al tuo bisogno di “parlare” e spiegare te stesso attraverso i tuoi quadri?
“Ho tutto in testa ma non riesco a dirlo” è ormai diventata una mia firma sulle opere.
È una situazione in cui a chiunque di noi è capitato di trovarsi. La globalizzazione, internet e i vari social hanno poi amplificato la nostra voglia di comunicare e condividere ma spesso non ci riusciamo, o almeno non siamo sinceri e quindi non diciamo quello che in realtà vorremmo e dovremmo dire.
Nel mio caso la pittura è una piacevole valvola di sfogo, con i colori, le forme e le lettere impresse sulle mie opere riesco ad esprimere pienamente quello che la mia interiorità vuole esternalizzare. È stato un processo lungo e non banale ma che adesso sento consapevolmente mio.
Come nasce una tua opera?
La creazione di una nuova opera è sempre come un parto. Servono settimane, a volte mesi, per portare alla luce delle nuove idee interessanti su cui poi lavorare.
Tutto nasce nella mia mente, dove l’opera “appare” già compiuta e definita. Anche se sulla tela potrebbe sembrare che alcuni elementi si incrocino, o che le lettere si trovino li un po’ per caso, in realtà tutto è deciso e studiato per ottenere l’immagine dell’opera che ho nella mia mente.



La Sicilia e la Sicilianità hanno in qualche modo lasciato un segno nella tua produzione artistica?
Come ho già accennato prima, sicuramente la Sicilia ha influenzato e lo fa ancora la mia pittura. I colori sono quelli tipici mediterranei. I toni caldi della terra e del fuoco, le sfumature del mare profondo e del cielo terso riempiono la mia mente e la mia tavolozza.
Da tempo vivi lontano dalla tua città natale, Avola (Siracusa), ma resti comunque legato al territorio e, anzi, promuovi l’Arte e i talenti locali organizzando ogni estate una rassegna culturale. Come è nata l’idea di dare vita ad “Avola CreatTiva”? Di cosa si tratta?
Sono molto legato alla mia città d’origine, soprattutto da quando sono andato via per cercare la mia strada altrove.
Il progetto “Avola CreatTiva” nasce proprio dalla voglia di fare crescere culturalmente un territorio ricco di risorse ma purtroppo spesso non “sfruttate” a pieno o tenute nascoste.
L’intento è quello di dare luce e visibilità agli artisti della città, poterli conoscere e far vedere le loro opere in modo anche da abituare la popolazione alla cultura e all’arte contemporanea.
Siamo giunti alla quarta edizione, con questa del 2017, e sempre più persone ci contattano per poter partecipare. Questo ovviamente mi gratifica molto perché vuol dire che stiamo creando un vero e proprio movimento la cui unica finalità è quella di promuovere l’arte e la cultura ad Avola.
Perché, secondo te, l’Arte oggi è importante? L’artista ha ancora un ruolo nella società moderna?
Come in passato anche oggi l’arte è importante per elevare la nostra società e la nostra epoca verso principi aulici ed eterni. L’artista non è altro che un messaggero e un mezzo per arrivare a queste vette, per poter lasciare una traccia a chi verrà dopo di noi.
Quali sono i tuoi progetti artistici e impegni futuri?
Ho in programma una mostra ad Osaka, Giappone, a fine maggio dove, con altri artisti, rappresenteremo la nuova arte contemporanea italiana. Questa estate poi sarò ad Avola per il progetto “TERREM888TO” e a Settembre ho in programma una mostra personale a Milano.
Sito web ufficiale: Marco Randazzo
Facebook: Marco Randazzo Official